Considero infatti la nostra memoria quale un elemento che non conserva casualmente l’una cosa per perdere fortuitamente l’altra, bensì come un’energia ordinatrice e saggiamente eliminatrice.
Tutto quanto si dimentica della propria esistenza era già da un pezzo condannato per istinto ad essere dimenticato. Solo ciò che vuol conservarsi può aspirare ad essere conservato per gli altri.
Parlate e scegliete dunque, o miei ricordi, al posto mio, e date almeno il riflesso della mia vita, prima che essa scenda nel buio!
Da: Stefan Zweig, Il mondo di ieri, Mondadori, 1954