Una supermemoria al ritmo di musica barocca

Supermemory è un metodo di potenziamento della memoria che ha fatto fantasticare molti, a partire dagli anni settanta. La leggenda vuole che sia stato inventato e messo a punto dai servizi segreti del KGB per istruire i propri agenti segreti. In quindici giorni, una persona poteva imparare a parlare con disinvoltura e fluidità qualsiasi lingua straniera, dal russo al finlandese al cinese, indipendentemente dalla difficoltà intrinseca della sua grammatica o della sua fonetica. I target di apprendimento di cui si parlava erano di mille, millecinquecento, fino a tremila vocaboli al giorno! Il metodo di studio era complesso, pur se apparentemente banale: si trattava di ascoltare centinaia di parole al ritmo di una musica barocca, per alcune volte, con una rotazione predefinita.

Il creatore del metodo definito “subliminale”, il professore bulgaro Lozanov, proponeva obiettivi meno ambiziosi (si parla “solo” di cento-trecento vocaboli al giorno), ma che più di un testimone ha dimostrato perseguibili. Questo metodo, in realtà, non è una tecnica “nuova” nel senso proprio: piuttosto utilizza informazioni e conoscenze sul funzionamento del nostro cervello e della memoria. Non sono stati fatti studi scientificamente attendibili su questo metodo, ma per chi vuole provarlo, lo presentiamo in breve.

Vi serviranno due ore al giorno (per apprendere circa 200-250 vocaboli o dati) e dovrete procurarvi della musica, un registratore, un orologio, un metronomo (non indispensabile). L’unica conoscenza preliminare che vi viene richiesta è saper entrare nello stato alfa e mantenerlo, tramite training autogeno, autoipnosi, yoga o meditazione. Sono in commercio audiocassette che possono facilmente insegnarvi a rilassarvi in modo da raggiungere lo stato alfa, caratterizzato da onde cerebrali con una frequenza da 15 a 35 Hz.

Iniziate la seduta di apprendimento in un luogo tranquillo, ben illuminato, silenzioso. Fate qualche respiro ampio e profondo, rilassatevi, raggiungete uno stato di profonda serenità. Leggete l’elenco di dati o vocaboli da imparare, rispettando con attenzione questi ritmi, senza interrompere la sessione di studio (che può durare 30’, 45’ o 60’):
- leggete il vocabolo da imparare (con traduzione), oppure il dato
- espirate per 2 secondi
- inspirare per 2 secondi, trattenere il respiro (durata: 2 o 4 secondi)
- leggere il prossimo vocabolo
- espirate per due secondi
- etc
La lettura delle parole deve essere fatta con voce normale, ben scandita, non mormorata ma suadente, con un sottofondo di musica barocca (vd elenco successivo). Mentre leggete, è utile che vi registriate, perché alla fine della prima lettura, dovrete riascoltare tutto il modulo di apprendimento. Unica differenza in questo secondo ascolto: non dovete trattenere il respiro!

La sessione (della durata a vostra scelta da 30 a 60 minuti) prevede dunque due ascolti nel primo giorno di apprendimento e due ascolti nel giorno successivo, per fissare quanto imparato. Considerando che in un’ora si possono imparare circa 420 vocaboli, è possibile ritenere che l’obiettivo di studio è di 200-250 nuovi dati al giorno. In un giorno, naturalmente, è consentito compiere una seduta di ripetizione dei dati relativi al giorno precedente, seguiti da una nuova sessione di studio (per un totale di 4 moduli di apprendimento, 2x2).

Per quanto riguarda la musica, quella che è risultata più efficace è la musica che ha 60-70 battiti al minuto. Non deve trattarsi necessariamente di musica classica, anche se è più facile trovare questo ritmo nella musica barocca. Per citare solo qualche esempio: sono idonei a questo apprendimento tutti i movimenti lenti dei Concerti grossi di Corelli o di quelli di Händel, il Largo delle Quattro Stagioni di Vivaldi (nell’inverno) o quelli di Bach (per esempio la prima aria delle Variazioni Goldberg).

A tutti quelli che hanno la disciplina e la pazienza di cimentarsi in questa prova, buona fortuna!

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Il secolo che sta volgendo al termine è stato dominato dagli acidi nucleici e dalle proteine. Il prossimo si concentrerà sulla memoria e sul desiderio. Sarà in grado di rispondere alle domande che questi temi sollevano?
François, Jacob, Il topo, la mosca e l’uomo (1998)