I miti della memoria: Donald Hebb

Iniziamo questa settimana con alcuni sintetici ritratti di studiosi che hanno dedicato parte della loro vita allo svelamento dei misteri della memoria. Questa settimana dedichiamo questo spazio allo psicologo canadese Donald Olding Hebb (1904-1985), che per tutta la vita cercò di capire la funzione dei neuroni per i processi psicologici (soprattutto memoria e apprendimento). E' considerato il padre della neuropsicologia e delle connessioni neurali.
Scrisse nel 1949 un libro con importanti intuizioni sulla memoria: L’organizzazione del comportamento.
Il principio per cui Hebb è diventato famoso è la teoria “scarica e connetti”, che lo stesso Hebb descrive come: “Qualora un assone della cellula A sia abbastanza vicino per eccitare una cellula B, ovvero contribuisca in modo ripetuto e consistentemente all’azione di scarica su questa, in una o in entrambe le cellule si realizza un qualche processo di crescita, oppure dei cambiamenti metabolici, tali che l’efficienza di A, in quanto una delle cellule che scaricano su B, risulta potenziata”. Quindi, in sintesi: cellule che scaricano simultaneamente si connettono reciprocamente.
Nelle parole di Joseph LeDoux la teoria di Hebb può essere espressa come segue: “qualora un assone della cellula A sia abbastanza vicino per eccitare una cellula B, ovvero contribuisca in modo ripetuto e consistentemente all’azione di scarica su questa, in una o in entrambe le cellule si realizza un qualche processo di crescita, oppure dei cambiamenti metabolici, tali che l’efficienza di A, in quanto una delle cellule che scaricano su B, risulta potenziata”. Per esemplificare, se state passeggiando sul marciapiedi di fronte all’abitazione del vostro amico (stimolo debole) e il suo cane vi morde (stimolo forte), in seguito tenderete ad associare il posto (il marciapiede) al morso del cane e vi passerete meno frequentemente.
I neuroscienziati usano oggi il termine “apprendimento hebbiano” per descrivere i cambiamenti nella forza di connessione fra due neuroni, cambiamenti prodotti dal fatto che la cellula postsinaptica era attiva nel momento in cui sono arrivati gli input presinaptici. Pur non essendo il primo a descrivere questo fenomeno, Hebb ha sviluppato una teoria del potenziamento sinaptico per spiegare l’apprendimento.

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Il secolo che sta volgendo al termine è stato dominato dagli acidi nucleici e dalle proteine. Il prossimo si concentrerà sulla memoria e sul desiderio. Sarà in grado di rispondere alle domande che questi temi sollevano?
François, Jacob, Il topo, la mosca e l’uomo (1998)