La realtà virtuale. Ottima per imparare e anche per conquistare.

Da anni, piloti e chirurghi vengono addestrati anche tramite l’utilizzo di programmi di realtà virtuale. Questa si è infatti dimostrata uno straordinario ausilio didattico: consente l’apprendimento e il trainingin un contesto tutelante e tutelato, in una situazione simulata che consente una gradualità nella sperimentazione ed un confronto con le proprie emozioni anche in condizioni molto critiche (in modo da imparare a gestirle al meglio). In una parola: la realtà virtuale permette di fare esperienza.

Come sottolinea Ann Schlosser – docente di marketing alla Business School dell’Università di Washington – questa esperienza può essere molto piacevole e favorire un maggiore e migliore apprendimento. Ma può talora avere effetti collaterali potenzialmente negativi: sembra stimolare la produzione di falsi ricordi.

Un campione di studenti è stato diviso casualmente in due gruppi che dovevano consultare, per cinque minuti, due siti internet dedicati ad una nuova macchina fotografica digitale. Un sito offriva la possibilità di interagire con l’oggetto, l’altro no. Al termine, tutti hanno risposto ad un questionario. Da questo è emerso che le persone che hanno potuto interagire con l’oggetto hanno memorizzato meglio le funzioni della macchina fotografica e addirittura ne hanno aggiunte alcune che non erano in realtà presenti.

Per la Schlosser, la mancanza di sensorialità tipica della realtà virtuale viene compensata dall’immaginazione e questo dovrebbe spiegare perché la mente è propensa a produrre false memorie. Per l’autrice, inoltre, la realtà virtuale è particolarmente seduttiva: permette di superare i filtri attentivi, elimina la passività tipica della pubblicità e dei normali sistemi di comunicazione persuasiva usata dalle imprese per promuovere i propri prodotti, diverte e conquista trasformando l’esperienza di acquisto in un’esperienza di gioco.

Fonte: Ann Schlosser, Learning Through Virtual Product Experience: The Role of Imagery on True Versus False Memories, Journal of consumer research, 2006, vol. 33, no3, pp. 377-383
Foto: courtesy of Flickr (http://www.flickr.com/photos/7312480@N05/1340512452/)

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François, Jacob, Il topo, la mosca e l’uomo (1998)