Quando di un remoto passato non sopravvive niente,
dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose,
più fragili, ma più vivaci,
più immateriali, più persistenti, più fedeli,
solo l’odore e il sapore restano ancora a lungo
come anime che ricordano, aspettano, sperano,
sulla rovina di tutto il resto, che portano senza piegarsi,
sulla loro gocciolina quasi impalpabile,
l’edificio immenso del ricordo.
Marcel Proust, La strada di Swann