Vuoi aiutare la memoria? Fatti un bel sonno!

La prossima volta che tua madre piomberà nella tua stanza rimproverandoti d’essere un pigro scansafatiche perditempo, tu rispondile fiero che stai lavorando alla tua memoria. Hai fior fiori di studi scientifici che lo dimostrano: se vuoi memorizzare, devi dormire!
Non solo perché, come si è sempre saputo, dormire bene aiuta ad essere più riposati, attenti, pronti a recepire nuove informazioni, quindi con una maggior capacità di concentrazione. C’è un motivo neuropsicologico più sottile che ti conviene considerare, se vuoi aiutare la tua memoria. E’ un po’ complicato da spiegare, perché richiede qualche conoscenza del cervello e del suo funzionamento, ma cercherò di essere il più semplice e chiara possibile. Cosa succede quando noi sentiamo qualcosa che vogliamo memorizzare? Nel nostro cervello le informazioni convogliano separate (cioè quello che hai visto, letto, sentito, odorato) in una regione del lobo temporale mediale, più precisamente nell’ippocampo. L’ippocampo le elabora, le “fonde”, le trattiene per un po’ e poi le manda alla corteccia. La memoria a lungo termine è immagazzinata per l’appunto in varie aree della corteccia (gli scienziati non hanno ancora capito perfettamente dove e come ciò avvenga, ma siamo ad un buon punto di conoscenza, soprattutto sappiamo molto che può aiutare la tua memoria ;-)
Lo spostamento delle informazioni dall’ippocampo alla corteccia e soprattutto il “fissaggio” delle informazioni nella corteccia sembra avvenire per l’appunto durante la notte, mentre (e solo se) dormiamo. Sono stati fatti esperimenti molto complessi con dei topi che avevano appreso un certo percorso in un labirinto e si è scoperto che durante la notte loro “rivivevano” o meglio “ripercorrevano” nel sonno quel percorso. I topi che avevano maggiore attivazione (potremmo dire, che erano più attivi nel ricordarlo) il mattino dopo sapevano farlo meglio.
Pertanto ricordati che se vuoi imparare bene qualcosa, è più lungimirante e premiante impararlo per bene. Se vuoi davvero trattenerlo nella tua memoria (in modo da non doverlo imparare ogni volta che ti capiterà davanti come se fosse la prima), usa le conoscenze che la biologia e la neuropsicologia mettono a tua disposizione. Studia regolarmente e dormi regolarmente, evita le notti insonni sopra i libri soprattutto prima degli esami: possono garantirti solo un aspetto emaciato che talora (ne convengo con te ;-) può impressionare positivamente il docente che hai di fronte, ma alla lunga non ti porteranno purtroppo da nessuna parte.


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Il secolo che sta volgendo al termine è stato dominato dagli acidi nucleici e dalle proteine. Il prossimo si concentrerà sulla memoria e sul desiderio. Sarà in grado di rispondere alle domande che questi temi sollevano?
François, Jacob, Il topo, la mosca e l’uomo (1998)