Agatha Christie. Un caso di amnesia?

Il ricordare è una delle compensazioni, certamente molto gradevoli, portate dall’età. Sfortunatamente si desidera sovente non solo ricordare, ma anche parlare di ciò che si ricorda. Ed è, bisogna ripeterselo spesso, noioso per gli altri. Perché dovrebbero essere interessati a ciò che appartiene alla nostra vita e non alla loro?

Dame Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan DBE, nota come Agatha Christie (1890 – 1976) è la scrittrice britannica più amata e tradotta al mondo (persino più di Shakespeare!). Ha venduto più di un miliardo di copie in inglese e altrettante tradotte in almeno quarantacinque lingue differenti. Tra le sue opere si annoverano, oltre ai romanzi gialli che l'hanno resa celebre (famosi soprattutto quelli che riguardano Hercule Poirot e Miss Marple), anche alcuni romanzi rosa scritti con lo pseudonimo di Mary Westmacott.

La sua vita, a discapito di tanta fama e successo letterario, non è stata facile. Nella sua autobiografia parla spesso di memoria e dell'importanza dei ricordi. In effetti, nella sua vita c'è un episodio poco conosciuto che riguarda l'anno probabilmente più difficile per lei. Nel 1926 muore sua madre e suo marito chiede il divorzio. Agatha improvvisamente scompare dalla sua casa, vagabondando in stato di amnesia per giorni e giorni. Il caso desta grande scalpore e dopo una decina di giorni Agatha viene ritrovata ad Harrogate, località termale dell'Inghilterra settentrionale, dove soggiornava in un albergo del posto registrata con il nome dell'amante del marito. Agatha Christie non sa dare alcuna spiegazione al riguardo e non lo farà nemmeno in seguito. Il suo biografo nel 2001 ha scoperto un documento che sembra dimostrare che la Christie scappò intenzionalmente e si nascose nell'hotel dove venne poi ritrovata, nella speranza che il marito Archie venisse incolpato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della moglie. Il tutto perché Archie la tradiva con la sua segretaria. Può essere pericoloso tradire una scrittrice di gialli ;-)

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François, Jacob, Il topo, la mosca e l’uomo (1998)