Chi parla, ricorda!

Alcune recenti ricerche condotte dalla professoressa Irene Colsky della University of Miami (Florida) sembrano dimostrare che, se vogliamo mettere a fuoco l'attenzione, eliminare le distrazioni e ricordare più facilmente le cose, dobbiamo parlare.

Un esempio della dottoressa Coslky? Se mettete la macchina in un parcheggio, dopo essere scesi fate due chiacchiere con voi stessi - meglio se ad alta voce - per commentare il posto dove l'avete messa, cosa vedete intorno, se ci sono delle lettere o degli elementi che possono contraddistinguere quell'area, ecc. Quando andrete a riprendere l'auto, ricordare dove l'avete messa sarà molto più veloce. Il motivo è semplice ed ha a che fare con l'attenzione focalizzata: se osservate meglio e in modo consapevole, ricordate meglio. Questo vale anche per le medicine che dovete prendere tutti i giorni: mentre la state prendendo, commentate tra voi se intorno a voi c'è ordine o disordine, se fa caldo, se siete stanchi, ecc. Non avrete poi i dubbi (classici) chiedendovi se la pastiglia l'avete già presa oppure no.

Foto: courtesy of Flickr (http://www.flickr.com/photos/morphyna14cats/1551479453/)

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Il secolo che sta volgendo al termine è stato dominato dagli acidi nucleici e dalle proteine. Il prossimo si concentrerà sulla memoria e sul desiderio. Sarà in grado di rispondere alle domande che questi temi sollevano?
François, Jacob, Il topo, la mosca e l’uomo (1998)